E’ difficile riuscire a concentrare le attività di Chiama l’Africa, che sono state quantitativamente e qualitativamente troppe. Ci siamo accorti di essere stati bravi, pur senza essere troppo autocelebrativi.
Si parte da Goma (Repubblica Democratica del Congo), che è stata la culla di Chiama l’Africa; negli anni 80, con la caduta del muro di Berlino ed altri eventi, molti paesi africani ricercano una maggior democrazia. Sulla scia di questa ricerca si inventano le “Conferenze nazionali sovrane” in Africa ,con il coinvolgimento delle società civili. In Congo la Conferenza nazionale sovrana, cominciata nel ’90 e terminata nel ’92, è stata uno stimolo alla richiesta di apertura democratica. Nel ’92 inizia la contestazione nei confronti di Mobutu e la richiesta di democrazia, in Rwanda si prepara il genocidio, a Goma si svolge un convegno, organizzato con i saveriani, “per un nuovo progetto di solidarietà”
A Parma nel ’93 un gruppo di missionari e laici italiani lancia l’appello “Una firma per lo Zaire”
Nel ’93-’94 nasce un gruppo di lavoro che viene registrato come “Gruppo Africa” e si presenta ad un convegno.
Nel ’95 si svolge una missione di giornalisti, invitati dal “Gruppo Africa”, nella regione dei Grandi Laghi, a cui segue una campagna raccolta firme e invio di cartoline al Presidente della Repubblica .
In seguito, saranno proposti ed attuati altri viaggi: in Benin, in Congo, in Senegal e in Burkina Faso.
Nel 1995 si lanciano diversi appelli e campagne, e si propone un viaggio di una delegazione parlamentare nella regione Grandi Laghi, a cui farà seguito il viaggio in Burundi di un senatore.
Nel ’96 nasce la campagna “Accendiamo i riflettori sull’Africa”, che sfocia nella campagna “Chiama l’Africa, per un nuovo patto di solidarietà”, non ancora formalizzata in associazione.
Nel ’97 si apre la segreteria in via Baldelli a Roma, si formalizza il Comitato promotore di Parma, si lancia l’iniziativa raccolta di 2 milioni di firme, per chiedere che il 1998 sia dichiarato Anno Internazionale di Solidarietà con l’Africa, anche con l’ausilio della carovana “Arriva l’Africa”, tre camion di presentazione del continente che si installano nelle piazze italiane, girando la penisola per 15 mesi, fino alla sua conclusione, nel dicembre 1998, a Roma. Si organizzano diversi convegni e seminari.
Nel ’98 si promuove un importante convegno in memoria dei 500 anni della circumnavigazione dell’Africa e una delegazione della associazione viene ricevuta da Papa Giovanni Paolo II.
Particolarmente interessante è il convegno del 1999, “Riconciliarsi con l’Africa, riconciliarsi in Africa”, che si sviluppa su tre temi, il commercio delle armi, la riduzione del debito e la pace in Africa, con una giornata nazionale di raccolta firme.
Sempre nel 1999, a Bologna, si scioglie l’associazione di persone fisiche e se ne apre una di persone giuridiche, iscrivendosi contestualmente nel registro delle associazioni di volontariato con il nome “Chiama l’Africa onlus”.
Nel 2000 si proseguono le iniziative contro le armi, con una settimana contro il commercio armi, la mostra “Guerre dimenticate”, l’azione “Rompi il silenzio – la pace per l’Africa” con i missionari comboniani.
Proseguono le iniziative nel 2001, una tra tante è il campo di lavoro per i giovani con la visita straordinaria dell’Abbé Pierre.
Nel 2002 si svolge l’iniziativa “Anch’io a Bukavu”, marcia per la pace in territorio di guerra, con più di 300 partecipanti italiani.
Ogni anno si svolge a Torrile (PR) un campo di lavoro per i giovani, realizzato in collaborazione con l’Associazione Solidarietà-Muungano onlus.
Dal 2002 al 2008 si sono susseguite varie iniziative e convegni, a Frascati, con il professor Ki-Zerbo, a Parma con il convegno “Africa in piedi” con mostra didattica, ad Ancona, i “martedì dell’Africa” a Roma (riunioni in libreria in cui un invitato relazionava su cose africane), corsi di formazione per docenti etc
I convegni di Ancona si sono susseguiti dal 2002 ad oggi, tranne nel 2012 perché fortemente impegnati con la campagna NOPPAW.
Nel 2008 si è organizzato i viaggio di turismo responsabile in Senegal, sui percorsi della musica e della memoria; è stata lanciata la mostra “Persone”, mostra di sagome in piazza, inaugurata a Parma, giunta anche a Brusselles al Parlamento Europeo, conclusa a Roma.
Nel 2010-11, come già accennato, si lavora per l’assegnazione del Premio Nobel per la pace alle donne africane (campagna NOPPAW), che si conclude il 10 dicembre 2011.
Odile Krugell, Presidente Chiama l’Africa 2008-2012, Convegno 2013